Secondo un articolo del Sole 24 Ore, sette aziende su dieci…
L’archetipo dello scultore: uno stimolo alla creatività!
“Perché non parli?”
Fu questa la domanda che Michelangelo rivolse al suo Mosè, estasiato dalle forme tanto realistiche dell’imponente scultura che aveva appena terminato. Si narra anche che l’artista, colto da un eccesso d’ira per la mancata risposta, abbia addirittura colpito con veemenza il ginocchio della statua con un martello.
Chi è lo scultore? Lo scultore è un artista, un creatore, che riesce a dar forma alla materia grezza trasformandola in un capolavoro, proprio come il Mosè custodito nella Basilica di San Pietro in Vincoli.
Ed è lo scultore, archetipo secondario del Creatore, il nostro archetipo di febbraio.
Quale abitudine ci stimola a intraprendere? Su quale aspetto della nostra vita ci spinge ad allenarci?
Con il suo spirito eclettico e fantasioso, lo scultore ci spinge a sviluppare la nostra creatività, magari cominciando a dedicarci a un nuovo hobby che stimoli la nostra fantasia, come il decoupage, il lavoro a maglia, il giardinaggio: sono attività che non richiedono necessariamente grande estro creativo, ma che nel loro piccolo possono aiutarci a trovare maggiore equilibrio, a rilassarci, o magari, perché no, a rivelare a noi stessi dei talenti che non pensavamo di avere.
Ma lo scultore ci invita anche a essere dinamici, a non rimanere inscatolati in una routine prestabilita, a cercare di guardare il mondo da angolazioni differenti. È incredibile come una prospettiva diversa a volte possa rivelarsi determinante nel nostro approccio al mondo che ci circonda.
Sì, ma cosa possiamo fare nel concreto?
Non si tratta necessariamente di rivoluzioni epiche: a volte per cambiare prospettiva basta attivare dei piccoli cambiamenti nel nostro quotidiano. Cambiare piccoli tasselli nella nostra vita di tutti i giorni. Rompere la routine.
Ad esempio, provare a cambiare strada quando si va in ufficio al mattino. Percorrendo sempre la stessa via, spesso ci trinceriamo nei nostri pensieri, magari rimuginando sulle incombenze del lavoro. Cambiare spesso strada ci costringe a guardarci intorno, e magari a scoprire qualcosa di nuovo, come un negozio che ha appena aperto, un giardino che non avevamo notato, un posto che vorremmo tanto visitare.
Oppure, cerchiamo di essere contagiosi: coinvolgiamo anche gli altri nel cambiamento. Abbiamo fissato un colloquio con un cliente? Perché non farlo passeggiando, anziché in una noiosa sala riunioni? Diamogli appuntamento in un chiosco, prendiamo un caffè insieme e poi chiacchieriamo camminando: le idee creative vanno stimolate!
Pausa pranzo sempre a mensa, o con un panino al volo davanti al computer? E se per una volta proponessimo a un collega di provare quel nuovo ristorante che ha aperto all’angolo, in modo da incentivare la relazione anche al di fuori dell’ufficio?
Insomma, i piccoli cambiamenti che possiamo attivare ogni giorno sono davvero infiniti. Ognuno può individuare una leva da muovere affinché la giornata assuma dei toni completamente diversi.
Quando siamo invischiati nella routine non prestiamo attenzione al mondo intorno, e siamo meno inclini alla sorpresa. Lasciamoci sorprendere!
Come diceva Einstein, “Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”.
Diventiamo scultori della nostra vita, diamole la forma che più ci piace!
Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta? Cosa ti ha suggerito quel nuovo punto di vista?
Articolo di: Giulia Monaco, Junior Project Manager
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