Secondo un articolo del Sole 24 Ore, sette aziende su dieci…
ConversActions: la formazione per le conversazioni cruciali
Avete mai visto il film di Roberto Benigni La tigre e la neve? Se vi manca, recuperatelo; fidatevi di noi, è un consiglio indipendente dal contenuto di questo articolo.
In una scena, Attilio (il protagonista interpretato da Benigni), per spiegare alle figlie il motivo che lo ha spinto a intraprendere la carriera di poeta, racconta un episodio della sua infanzia legato alla sua incapacità di bambino di far capire alla madre le emozioni che aveva provato durante l’incontro con un uccellino: “Quel giorno mi chiesi: ma, ci sarà nel mondo qualcuno che di mestiere trova le parole giuste; che le sa mettere in un modo che quando gli batte il cuore a lui lo fa battere anche a quell’altro? Quel giorno decisi di fare il poeta”.
Ma come si diventa poeti?
Come si diventa persone in grado di trovare, nella costellazione in costante espansione che è il nostro lessico, le parole in grado non solo di esprimere il concetto che vogliamo comunicare, ma anche capaci di essere interpretate correttamente dalla persona che da noi le riceve? Come si acquista questo super potere comunicativo?
Studiando, formandosi costantemente ma, soprattutto, imparando a conoscersi e lavorando su se stessi.
Nessuna scorciatoia, nessun programma magico che promette di vincere il Pulitzer con soli 10 semplici passi; imparare a conoscersi, comprendere i meccanismi comunicativi che mettiamo in atto e che le persone intorno a noi adoperano, e allenarsi a rispondere in modo da costruire una comunicazione in grado di raggiungere lo scopo prefissato e di arricchire sia noi che il nostro interlocutore.
Poco per volta.
Il laboratorio ConversActions, progettato e promosso dalla divisione Learning & Development di Dual Communication, può essere questo primo passo.
Come si può dare a un proprio collega un feedback, senza minare il rapporto che avete con lui? Come riuscire a dire al vostro capo che pensate sia meglio modificare la strategia per il prossimo trimestre? Oppure, come trovare le parole giuste per prepararvi alla prossima riunione con il cliente?
Questi sono tutti esempi di conversazioni cruciali: conversazioni ad alto impatto, dove in gioco ci sono grandi interessi, e a muovere il botta-e-riposta sono emozioni forti e opinioni differenti. Sono quelle conversazioni che hanno effetto non solo sulla nostra emotività e la nostra salute mentale, ma anche sulla nostra vita lavorativa e personale. Sono dei tasselli chiave, dove di colpo ci troviamo a rischiare qualcosa di importante.
Dal punto di vista psicologico, gli esseri umani sono progettati per gestire le situazioni stressanti scappando o attaccando (il famoso “flight o fight”), congelandosi in un blocco insormontabile o cercando di mascherare il più possibile i propri bisogni ed emozioni per evitare il conflitto (reazioni definite rispettivamente “freeze” e “fawn”), e non tramite un’analisi razionale della situazione, quindi quando questo tipo di conversazioni si presentano i meccanismi che vengono messi in atto fanno parte o dell’area semantica della fuga o della violenza. Si tende a mascherare, a minimizzare le opinioni in modo selettivo, a evitare gli argomenti sviando la conversazione o spostando il focus, oppure abbandonando fisicamente lo spazio, oppure cercando di controllare e guidare il ragionamento della persona che ha iniziato a parlarci o, direttamente, rispondendo attaccando la persona che ci si trova di fronte.
Sono tutti comportamenti che possiamo definire naturali, ma non per questo giustificabili o inevitabili. Conoscere le emozioni che li guidano, scoprire quali si attivano in noi e lavorare per strutturare la conversazione in modo differente ha un impatto positivo su molteplici livelli: l’ambiente lavorativo diventa più sano e stimolante, migliorando la fiducia reciproca e le performance; diventiamo più abili nel comprendere i meccanismi che inconsciamente può mettere in atto un cliente e reagire di conseguenza, così da portare a termine il progetto lavorativo con successo e migliorare la reputazione nostra e della nostra azienda.
ConversActions, oltre ad aiutare i partecipanti a riconoscere e comprendere i propri meccanismi di reazione alle conversazioni difficili, fornisce una serie di strumenti e di punti di vista in grado aiutare la gestione di queste situazioni, così da rinforzare la loro leadership, produrre relazioni personali e professionali produttive e favorire un clima più creativo nella propria community sociale, familiare, aziendale.
Il laboratorio è composto da momenti di spiegazione, da esercitazioni individuali, esempi pratici e riflessioni in gruppo, così da alternare l’apprendimento teorico con la messa in pratica e l’analisi critica individuale. I concetti dunque non solo vengono appresi, ma entrano a far parte delle abitudini, delle meccaniche che la persona mette in pratica, contribuendo attivamente allo sviluppo di comportamenti più sani e più performanti.
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